PARMENIDE

 Nacque nella metà del VI secolo a.C. a Elea, dove fondò la scuola eleatica. 




Gli ionici ed Eraclito a differenza di Parmenide, pensavano che il principio primo;  l'acqua, l'àperion, l'aria o il fuoco; è ingenerato e imperituro. Da esso, inteso come " causa prima" tutte le cose: genera tutte le cose alternandosi e muovendosi e da vita alle cose differenziandosi e trasformandosi. 

Parmenide invece pensava che l'essere (la sfera originaria) è ingenerato e imperituro ma non rappresenta un principio primo. Infatti non c'è inizio: l'essere è eterno e in esso non c'è  distinzione tra "causa prima" e "ciò che deriva": questo è inalterabile e immobile ed assolutamente uguale, indifferenziato e indifferenziabile. 

ELEATI 

I massimi esponenti degli eleati erano Parmenide e Zenone. Parmenide sostiene che occorre abbandonare il mondo dei sensi e dell'opinione, dominio dell'apparenza. Seguire la via della ragione che conduce alla verità, la quale dice che: l'essere è e il non essere non è e non può essere pensato. Le caratteristiche dell'essere: unico, ingenerato e imperituro, eterno, immutabile e immobile e finito.

Zenone difende le tesi del maestro sull'essere (metodo della riduzione all'assurdo delle opinioni degli avversari). Le tesi del suo maestro ovvero unico, che era in opposizione alla scuola di Pitagora che sostiene l'esistenza della molteplicità, e immutabile era in opposizione a Eraclito che sostiene l'esistenza del movimento.

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